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Per una visita ad Agnadello suggeriamo questo percorso da effettuarsi in bicicletta:
L’itinerario ha inizio dalla piazza Chiesa dove si trova l’attuale chiesa parrocchiale (1748) un bell’esempio di stile tardo barocco. All’interno possiamo ammirare gli affreschi, le pale che sovrastano gli altari e un importante organo a canne realizzato da Luigi Bernasconi alla .ne dell’ ‘800, elencato fra gli organi storici della Lombardia.
Costeggiando il parco della villa dei conti Douglas-Scotti adiacente alla chiesa, in zona Moroncina si può osservare il fontanile (a) della roggia denominata la Fossa: l’acqua sgorga dal terreno all’interno di tubi in ferro.
Dalla piazza Chiesa si prosegue lungo la via Roma .no alla piazza Castello (b) dove sorge la chiesa di San Bernardino da Siena (sec. XV) in stile romanico-gotico, caratterizzata dalla semplice facciata a capanna e da pregevoli affreschi quattrocenteschi.
Dalla piazza Castello proseguiamo lungo la via Dante e poi in direzione di Vailate. A circa 500 metri fuori dall’abitato, seguendo le segnalazioni, imbocchiamo una stradina che conduce alla frazione S. Antonio. Lungo il percorso transitiamo per la cascina Paradiso dove è possibile osservare un vecchio mulino in legno, ormai in disuso, (c) sulla roggia Brolo.Costeggiando un altro corso d’acqua (la roggia Badessa–Cremasca) arriviamo alla cascina S.Antonio. Fra le case si trovano una chiesetta seicentesca dalle forme semplici ed essenziali, dedicata al Santo di Padova e un luogo di ristoro: la trattoria Fontana, dove si possono gustare piatti tipici della nostra zona.
Dopo la sosta per il pranzo, si ritorna nel centro abitato; dalla piazza Castello imbocchiamo la via S.Bernardino e poi la via della Vittoria dirigendoci nella campagna verso Torlino Vimercati. Superate alcune cascine, dopo la frazione Mirabellino, giungiamo alla cappella dei Morti della Vittoria (d): si tratta di una piccola costruzione (1871) dedicata alla Madonna della Vittoria in ricordo della famosa battaglia avvenuta in questa zona il 14 maggio 1509, tra l’esercito dei Francesi, che ne uscì vincitore, e quello dei Veneziani. Per celebrare l’avvenimento, il comune ha posto sul luogo una lapide commemorativa.
Sulla strada del ritorno possiamo osservare i campi circostanti coltivati a foraggio, granoturco e frumento e diversi corsi d’acqua. Lungo le loro rive albergano pioppi, robinie, sambuchi ed è possibile scorgere la garzetta e l’airone cinerino.